"Il radon, invisibile e silenzioso, lo valutiamo con la scienza, la prevenzione e la consapevolezza, trasformando un rischio nascosto in un impegno concreto per la sicurezza"
Il radon (222Rn) è un gas nobile radioattivo di origine naturale, derivante dal decadimento dell'uranio, presente nel suolo e nelle rocce. A causa delle sue proprietà chimiche, può infiltrarsi negli edifici e rappresenta un rischio significativo per la salute, essendo riconosciuto dall'OMS come la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo.
Obblighi del datore di lavoro
Il Decreto Legislativo 241/2000, che integra e modifica il D. Lgs. 230/1995, stabilisce obblighi chiari per i datori di lavoro nei luoghi di lavoro interrati e seminterrati, dove il rischio di esposizione al radon è maggiore.
Tali obblighi includono:

MISURAZIONE CONCENTRAZIONE RADON
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
OBBLIGO NELLE ZONE ALTA PROBABILITA'
COMUNICAZIONE AGLI ENTI COMPETENTI
MONITORAGGIO PERIODICO
MISURAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI RANDON:
- Deve essere effettuata in tutti gli ambienti lavorativi confinati che si trovano al di sotto del livello del suolo o in contatto diretto con il terreno.
- Il livello di azione, stabilito dal decreto, è pari a 300 Bq/m³. Se questo valore viene superato, il datore di lavoro è tenuto ad adottare misure correttive.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
- I risultati delle misurazioni devono essere integrati nella valutazione dei rischi aziendali (art. 28 del D. Lgs. 81/2008).
- La valutazione del rischio radon è obbligatoria nelle zone classificate come radon-prone (aree ad alta probabilità di concentrazioni elevate), definite dalle Regioni.
COMUNICAZIONE AGLI ENTI COMPETENTI:
- In caso di superamento del livello di azione, i risultati devono essere comunicati agli enti di vigilanza territorialmente competenti.
ADOZIONE DI MISURE DI RIMEDIO:
- Il datore di lavoro deve intraprendere azioni per ridurre la concentrazione di radon sotto il livello di azione. Questo può includere interventi strutturali, miglioramento della ventilazione o altri sistemi di mitigazione.
MONITORAGGIO PERIODICO:
- Anche in assenza di superamenti, il monitoraggio deve essere ripetuto periodicamente, seguendo le linee guida regionali o nazionali.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto Legislativo 241/2000: Introduce l'obbligo di misurazione del radon nei luoghi di lavoro.
Direttiva Euratom 96/29: Fornisce indicazioni sulle esposizioni alle radiazioni ionizzanti, inclusa la radioattività naturale.
Decreto Legislativo 101/2020: Rafforza le normative sul radon, recependo la Direttiva Euratom 2013/59, che abbassa il livello di riferimento per il radon a 300 Bq/m³.
Accordo Stato-Regioni 2001: Linee guida per la tutela della salute in ambienti confinati.
Il datore di lavoro ha quindi una responsabilità fondamentale nell'identificazione, valutazione e gestione del rischio radon per proteggere la salute dei lavoratori.
Come gestire il radon e documenti richiesti
La gestione del rischio radon si basa su un approccio sistematico, che comprende la misurazione, la valutazione e l'implementazione di misure di mitigazione.
Gestione del radon
MISURAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE:
- Effettuare misurazioni con strumenti certificati (ad esempio, dosimetri passivi) per un periodo di almeno 12 mesi.
- Le misure devono essere condotte da laboratori accreditati.
AZIONE DI MITIGAZIONE:
- Miglioramento della ventilazione: Incrementare la circolazione d'aria nei locali a rischio.
- Barriere fisiche: Installare membrane anti-radon sotto i pavimenti.
- Sistemi di depressurizzazione: Creare una pressione negativa sotto la base dell’edificio per impedire l’ingresso del radon.
FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE:
- Informare i lavoratori sui rischi associati al radon e sulle misure di prevenzione adottate.
Documenti obbligatori
VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
- Deve includere i risultati delle misurazioni e l’analisi del rischio per ciascun ambiente lavorativo.
- Registro delle misurazioni:
- Conservare un registro aggiornato con i dati delle misurazioni e degli interventi effettuati.
PIANO DI AZIONE
- In caso di superamento dei livelli di azione, predisporre un piano con le misure correttive da attuare.
COMUNICAZIONE AGLI ENTI;
- Documentare le notifiche inviate agli enti competenti e le autorizzazioni eventualmente richieste.
AGGIORNAMENTO PERIODICO:
- Integrare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) con i dati aggiornati sulle concentrazioni di radon.
Strumenti di supporto
MAPPATURA RADON
IDENTIFICAZIONE AREE A RISCHIO
Utilizzare mappe regionali per identificare le aree a rischio
(come quelle fornite da ARPA Piemonte).
LINEE GUIDA TECNICHE
INDICAZIONI ISS + PIANO NAZIONALE
Seguendo le indicazioni dell'ISS e del Piano Nazionale Radon, è possibile adottare strategie mirate per la gestione del rischio.
La corretta gestione del radon non solo assicura la conformità normativa, ma rappresenta anche un valore aggiunto per il benessere e la sicurezza dei lavoratori.
Daniele Brunetto
Fondatore di Patentino Sicurezza
RADON e Sicurezza sul lavoro