"La segnaletica di sicurezza è come una bussola: guida le persone verso scelte sicure e azioni immediate. Ma una bussola mal calibrata o ignorata non salva nessuno."
Questa osservazione mette in luce un principio fondamentale: i segnali di sicurezza non sono semplici cartelli o simboli, ma veri e propri salvavita. Tuttavia, la loro efficacia dipende da un elemento chiave: l’attenzione che dedichiamo a renderli chiari, visibili e compresi da tutti.
Immagina un cantiere senza indicazioni o un’uscita d’emergenza nascosta: il caos e il rischio aumentano, mentre la prevenzione crolla. Ecco perché la segnaletica non è solo un obbligo normativo, ma un linguaggio universale che deve essere usato con intelligenza.
In questo articolo scoprirai come trasformare i segnali di sicurezza in un alleato indispensabile per prevenire incidenti, proteggere i lavoratori e costruire una cultura aziendale orientata alla prevenzione. Non sottovalutare il potere di un messaggio ben comunicato: può fare la differenza tra un incidente evitato e un dramma irreparabile.
LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
Il Linguaggio Universale per la Prevenzione
Norme UNI per la cartellonistica di Sicurezza
La segnaletica di sicurezza è regolata da norme tecniche che garantiscono uniformità, visibilità e comprensibilità in ogni ambiente lavorativo. Le principali norme UNI di riferimento sono:
UNI EN ISO 7010
STANDARD INTERNAZIONALE SIMBOLI GRAFICI
UNI 7543
MATERIALI E CARATTERISTICHE TECNICHE
UNI 16064
DIMENSIONI E POSIZIONAMENTO
UNI 11444
MANUTENZIONE E AGGIORNAMENTO
1. UNI EN ISO 7010
Questa norma definisce i SIMBOLI GRAFICI STANDARDIZZATI per la segnaletica di sicurezza. I pittogrammi sono progettati per essere comprensibili a livello internazionale, superando barriere linguistiche e culturali. Ad esempio:
DIVIETO: cerchio rosso con barra diagonale.
AVVERTIMENTO: triangolo giallo con bordo nero.
OBBLIGO: cerchio blu.
EMERGENZA: rettangolo o quadrato verde.
ANTINCENDIO: rettangolo o quadrato rosso.
2. UNI 7543
Questa norma specifica le CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI da utilizzare per la segnaletica, come la resistenza agli agenti atmosferici e la riflettenza in condizioni di scarsa illuminazione.
3. UNI 16064
Regola le CARATTERISTICHE DIMENSIONALI E IL POSIZIONAMENTO della segnaletica in base alla distanza di lettura e alle condizioni ambientali.
4. UNI 11444
Fornisce linee guida per la MANUTENZIONE E AGGIORNAMENTO della segnaletica di sicurezza, assicurando che sia sempre in buono stato e pertinente.
Calcolo della corretta dimensione della segnaletica
Per garantire la leggibilità della segnaletica, è necessario dimensionare correttamente i cartelli in base alla distanza di lettura.
La norma UNI EN ISO 7010 e il D. Lgs. 81/2008 offrono indicazioni precise in merito.
FORMULA
:
Altezza minima delle lettere o del simbolo (mm) = DISTANZA DI LETTURA (m) × 2
Esempio pratico:
- Un cartello da leggere a 10 metri deve avere un’altezza minima delle lettere o del simbolo di:
10 × 2 = 20 mm.
- Un cartello deve essere visibile da 30 metri, l’altezza minima delle lettere o del simbolo deve essere di 60 mm.
30 × 2 = 60 mm.
Tabella di riferimento:
Distanza di lettura (m) | Altezza minima (mm) |
5 | 10 |
10 | 20 |
20 | 40 |
30 | 60 |
Fattori aggiuntivi da considerare:
ILLUMINAZIONE
MATERIALI RETROILLUMINATI
per ambienti poco illuminati
CONTRASTO
ELEVATO tra SIMBOLO/TESTO e SFONDO.
VISIBILITA'
CARTELLI NON COPERTI da macchinari, mobili o altri oggetti che possano ostruirne la visuale.
La Sfida delle Lingue Straniere e segnali meno noti
In contesti lavorativi multietnici, la comprensione della segnaletica può rappresentare una sfida, soprattutto per segnali meno conosciuti come il simbolo ATEX per atmosfere esplosive.
Questo segnale, caratterizzato da una "E" racchiusa in un esagono giallo, è fondamentale in ambienti a rischio di esplosioni ma spesso ignorato dai lavoratori per mancanza di formazione.
Cosa fare per migliorare la comprensione:

FORMAZIONE SPECIFICA
Organizzare sessioni di formazione dedicate ai segnali meno noti, spiegandone il significato e l’importanza.

TRADUZIONI MIRATE
Nei contesti multilingue, aggiungere testi in inglese o altre lingue prevalenti, soprattutto per segnali critici.

USI DI INFOGRAFICHE
Integrare segnali visivi con illustrazioni che ne spieghino il significato e il comportamento richiesto.
I Cartelli possono essere Stampati?
La normativa non prevede vincoli specifici sul metodo di produzione dei cartelli di sicurezza, purché questi rispettino i requisiti di forma, colore, dimensione e simbologia definiti dalle norme UNI e dal D. Lgs. 81/2008.
REQUISITI DA RISPETTARE :
1. Materiali idonei:
I cartelli devono essere realizzati in materiali resistenti all’usura e agli agenti atmosferici. Ad esempio:
- Per ambienti interni, si possono utilizzare supporti rigidi stampati su PVC o materiali plastici.
- Per ambienti esterni, è necessario optare per materiali resistenti ai raggi UV, all’acqua e alle temperature estreme.
2. Qualità della stampa:
- La stampa deve garantire colori brillanti e un buon contrasto, in modo che il messaggio sia leggibile anche a distanza.
- In caso di stampa su supporti adesivi o cartacei, è essenziale che questi siano protetti con laminazione per evitare il deterioramento.
3. Durata e manutenzione:
I cartelli stampati devono essere regolarmente controllati e sostituiti se si sbiadiscono, si danneggiano o diventano illeggibili.
4. Personalizzazione:
In alcune situazioni, come cantieri temporanei o ambienti specifici, i cartelli stampati personalizzati possono essere un’opzione valida per comunicare rischi particolari non contemplati dai segnali standard.
Quando Usare Cartelli Stampati?
I cartelli stampati possono essere una scelta pratica in contesti come:
- Cantieri temporanei, dove i rischi cambiano frequentemente e la segnaletica deve essere aggiornata con rapidità.
- Piccole aziende o magazzini, dove è possibile stampare cartelli personalizzati per esigenze specifiche.
Tuttavia, nei luoghi in cui è necessaria una segnaletica permanente o in condizioni ambientali difficili, è consigliabile utilizzare cartelli industriali preconfezionati con materiali certificati.
Daniele Brunetto
Fondatore di Patentino Sicurezza
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Nei prossimi articoli, affronteremo in dettaglio i seguenti temi:
1.1 Il motivo nascosto dietro l’80% degli infortuni sul lavoro
1.2. Valutazione dei rischi: La base della prevenzione
1.3. Formazione e informazione dei lavoratori: Un obbligo e un valore
1.4. La figura del RSPP: Ruolo e responsabilità
1.5. La segnaletica di sicurezza: Linguaggio universale per la prevenzione
1.6. Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): Quali, come e quando usarli
1.7. Gestione delle emergenze: Piani, simulazioni e prontezza
1.8. La sorveglianza sanitaria: Salute e prevenzione nei luoghi di lavoro
1.9. Incidenti sul lavoro: Prevenzione e gestione delle non conformità
1.10. La cultura della sicurezza: Un impegno condiviso
1.5 I PILASTRI DELLA SICUREZZA: La Segnaletica di Sicurezza